Cini affida a Domingo Communication le attività di Press Office
Quella del Lanificio Cini è una storia che viene da lontano. Rifacendosi alle antiche tradizioni veneziane dell’arte laniera, un tempo numerose e prospere in Venezia, nel 1830 Giacomo Tarma (detto “Zuanne Tarma”), produttore di cordami in canapa, decide di fare un salto di qualità aprendo una nuova azienda. A favorire l’iniziativa imprenditoriale è la decisione dell’Imperatore austro-ungarico, a cui Venezia era soggetta, di concedere agevolazioni fiscali previste dallo “status” di porto franco. Negli edifici compresi tra San Zan Degolà e il Canal Grande, in San Giacomo Dall’Orio, nascono un laboratorio, magazzini, uffici e case operaie, dove si producono “strasse, rasse, felzine e schiavine*”. Fin dall’apertura del lanificio, accanto a Giacomo Tarma, lavora Francesco Cini, nipote della governante, considerato dal Tarma come un figlio. Alla sua morte, nel 1839, Francesco Cini viene nominato erede universale. Oltre al legame affettivo, Giacomo Tarma aveva sempre nutrito la profonda convinzione che Francesco Cini fosse l’unico in grado di portare avanti con successo il lanificio. L’azienda cambia nome trasformandosi in Ditta Francesco Cini erede di Giacomo Tarma. L’attività rimane a Venezia fino al 1871, quando, cinque anni dopo l’annessione al Regno d’Italia, vengono revocate le agevolazioni previste per il porto franco. Il laboratorio è trasferito a Ceneda (l’attuale Vittorio Veneto), dove i nuovi macchinari possono utilizzare l’energia prodotta dalle acque del fiume Meschio. A Venezia rimangono i magazzini e gli uffici amministrativi fino ai primi del Novecento, quando tutte le attività vengono definitivamente trasferite a Vittorio Veneto. Un secolo più tardi l’azienda, rimaste sempre di proprietà della famiglia Cini torna a Venezia. In maniera del tutto singolare, ma non certo fortuita, il nome e il patrimonio dell’antico lanificio sono trasmessi a Sandro Zara, con cui la Cini da tempo collaborava, che ne acquisisce anche i preziosi archivi contenenti i segreti più nascosti dei diversi tessuti di lana. Con l’aiuto dei figli e dei collaboratori, Sandro Zara ne rilancia l’attività, nel rispetto della secolare tradizione. Pochi e selezionati clienti sparsi in tutto il mondo possono acquistare coperte, baschi e vestiti realizzati secondo i criteri dell’antica arte laniera veneziana. Grazie al patrimonio inestimabile degli archivi, ogni anno vengono rivisitate le pregiate trame d’un tempo, destinate a rendere uniche ed eterne le collezioni con il marchio Cini.